giovedì, settembre 22, 2005

FOTO




Foto del calendario Gaggini 2006...GAGGINIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!

mercoledì, settembre 21, 2005


Sai, la gente è strana prima si odia e poi si ama cambia idea improvvisamente, prima la verità poi mentirà lui senza serietà, come fosse niente sai la gente è matta forse è troppo insoddisfatta segue il mondo ciecamente quando la moda cambia, lei pure cambia continuamente e scioccamente. Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo ! un punto, sai, che non ruota mai intorno a me un sole che splende per me soltanto come un diamante in mezzo al cuore. tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo! non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero e che mi amerai davvero di più, di più, di più. Sai, la gente è sola, come può lei si consola per non far sì che la mia mente si perda in congetture, in paure inutilmente e poi per niente. tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo ! Un punto, sai, che non ruota mai intorno a me un sole che splende per me soltanto come un diamante in mezzo al cuore. tu, tu che sei diverso, almeno tu nell'universo ! Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero e che mi amerai davvero di più, di più, di più

Devo cantare questa canzone e non ci riesco è troppo difficile...uffa uffa uffa!!! sabato e domenica andrò a lanciole probabilmente, sono contenta, amo quel paese e voglio un bene immenso a quei ragazzi...metto anche la foto di gruppo, anche se manca un po di gente, e qualche altra del calendario del Gaggini 2006!!!

martedì, settembre 20, 2005


UNA SPLENDIDA GIORNATA!!! STRAVIZIATA, STRAVISSUTA SENZA TREGUA...
sisisisisi...oggi è stata meravigliosa, ho passato l'esame di informatica con un bel 28!!!, lui ha risposto al messaggio, e la mia meravigliosa friend lucy è stata con me tutto il giorno a sorbirsi le mie ansie!!! ti voglio un mondo di bene sorellina!!!

Anch'io ti voglio tantissimo bene, ora e per sempre....
per la cronaca, nel bene voglio comprendere anche la marty mu, la sissi, la marty a. e la claudietta....ogni serata, minuto, attimo con voi è sempre divertentissimo!
Lucy
(visitate il mio blog!!!!!!!!!!!:-)

Lasciatele dei commenti per favore, se no stressa l'anima a me!!!

sabato, settembre 17, 2005

Isernia la Pineta

Nonostante siano trascorsi quasi venti anni dalla scoperta dell'oramai famoso giacimento Paleolitico di Isernia, la conoscenza sulle più antiche fasi della Preistoria nel Molise è rimasta legata, fino in anni recenti, agli studi scientifici effettuati sui materiali rinvenuti in questo importante giacimento. I manufatti litici così come tutte le altre categorie di reperti (ossa, pollini, carboni), devono essere inseriti in un contesto climatico-ambientale che permetta la comprensione del comportamento dell'uomo preistorico. Il ricercatore Alberto Solinas, nel Maggio 1979, scoprì lungo la superstrada in costruzione Napoli - Vasto nelle immediate vicinanze di Isernia, quello che è stato definito il ritrovamento paleoantropologico più importante d'Europa. Circostanze eccezionali hanno permesso la buona conservazione dell’insediamento. Il sito era infatti posto in prossimità di un corso fluviale che nelle stagioni più umide esondava le zone limitrofe. Questi eventi e le repentine quanto consistenti attività vulcaniche hanno contribuito a seppellire le testimonianze archeologiche sotto una coltre di sedimenti, proteggendoli dagli agenti atmosferici, favorendo il processo della loro fossilizzazione. Alla base della sequenza stratigrafica dello spessore di molti metri, è documentato, con depositi argillosi e con travertini, l’ultimo episodio di un ambiente lacustre. Un’erosione tronca questa alterazione e sulla superficie naturale così formatasi troviamo le testimonianze della prima frequentazione umana Esse sono ricoperte da un deposito limoso grigiastro dello spessore di circa 70 cm connesso con una esondazione fluviale. Su di esso si imposta il secondo suolo d’abitato, il più ricco e anche il più esteso tra quelli individuati ad Isernia . Successivamente diventano dominanti i depositi fluviali, interpretati come il prodotto del ringiovanimento dei versanti posti al margine dell’antico bacino lacustre della piccola valle de La Pineta, conseguentemente ad una fase di sollevamento tettonico. Questa fase è accompagnata, fin dal suo inizio, da manifestazioni vulcaniche, che consentono la deposizione di tufi e altri materiali vulcanici impiegati nelle datazioni radiometriche del giacimento. E’ durante questa fase che l’uomo si accampa nuovamente nell’area, lasciando i resti appartenenti ad altre due archeosuperfici Nella parte alta della serie almeno due fasi di stasi geomorfologica consentono l’evoluzione di paleosuoli a cui segue la deposizione di nuovi tufi, indice di una ripresa dell’attività vulcanica.
La fauna:
I vari studi finora effettuati permettono di ricostruire qualche aspetto della vita dell'uomo preistorico di Isernia e dell'ambiente in cui viveva. Un gruppo di individui, forse poche decine, aveva costruito lungo le sponde del fiume un accampamento e, per rendere calpestabile l'area abitativa, aveva bonificato parte della sponda paludosa del fiume con pietrame e grandi ossa, resi quest'ultimi della caccia giornaliera ai mammiferi stanzianti nella zona. Il paesaggio era molto diverso da quello attuale con una vegetazione aperta, a steppa-prateria, che riusciva a dare nutrimento a numerosi pachidermi. La lunga stagione arida, che favoriva lo sviluppo dei vegetali, era seguita da una breve stagione umida nella quale le acque del fiume crescevano intorbidendosi, inondando così le zone limitrofe e ricoprendole di sabbia e limo. Col tempo proprio queste azioni hanno permesso la conservazione del sito, ricoprendo il suolo bonificato dall'uomo. L'accampamento era temporaneo e stagionale, parte integrante di una economia di vita nomade al seguito degli spostamenti animali da cui dipendeva l'approvvigionamento giornaliero dell'uomo.
La flora:
I resti faunistici sono molto abbondanti e appartengono a più specie. Gli animali più frequenti sono il Bisonte (Bison), il Rinoceronte (Dicerorhinus) e l'Elefante (Elephas antiquus). Per questi animali, dato il gran numero di reperti, è possibile eseguire studi biometrici di popolazione. Meno frequenti sono l'Orso (Ursus deningeri) e l'Ippopotamo (Hippopotamus amphibius), mentre molto rari i cervidi, daino e megacero, il Cinghiale (Sus scrofa) e il Thar (Hemitragus). La setacciatura dei sedimenti permette di raccogliere resti di microvertebrati, fra i quali oltre a pochi resti di pesci, anfibi, rettili, fra cui tartarughe, e uccelli, vi sono i seguenti roditori: Clethrionomys, Pliomys episcopalis, Pliomys lenki, Microtus gruppo arvalis-agrestis, Microtus brecciensis, Pitymys, Arvicola mosbachensis. La contemporanea presenza di micromammiferi e la possibilità di datare questa associazione faunistica con metodi radiometrici inducono a ritenere il giacimento di Isernia un caposaldo della cronostatigrafia. Le faune a grandi mammiferi, inoltre, permettono di formulare ipotesi importanti per la ricostruzione dell'ambiente in cui l'accampamento si trovava.Si presume che il clima fosse a due stagioni, una lunga arida, l'altra breve in cui si concentravano le precipitazioni annuali; questo clima favoriva lo sviluppo di una vegetazione aperta, probabilmente a steppa, che permetteva il pascolo a mandrie di bisonti e ai numerosi pachidermi. Nelle zone più umide la vegetazione si infittiva procurando rifugio a cinghiali e cervidi. Erano presenti anche gli ippopotami lungo i corsi d'acqua.
Reperti litici:
I reperti litici sono molto numerosi; essi sono sia in selce che in calcare. I primi hanno dimensioni ridotte, dell’ordine di due-tre cm di lunghezza, e sono in genere molto spessi. Caratteristici sono quelli che presentano un bordo sinuoso ad andamento denticolato, ottenuti con ampi distacchi, disposti uno in prossimità dell’altro. Varia è la loro forma e tipologia. Molto importante è il ritrovamento di reperti che combaciano a testimonianza della loro produzione nell’accampamento. Il materiale comunque non ha subito rimaneggiamenti dopo l’abbandono da parte dell’uomo preistorico perché testimoniato anche dall’assenza sulle loro superfici di qualsiasi traccia connessa con fenomeni postdeposizionali. Sulla base di specifici studi petrografici, chimici e geologici è stato dimostrato che i reperti litici sono stati ottenuti dalla scheggiatura di selce locale, proveniente dal disfacimento della formazione dei “Diaspri varicolori”. Una intensa campagna di sperimentazione ha inoltre permesso di individuare le tecniche di scheggiatura impiegate dall’uomo a Isernia e di comprendere il significato del loro impiego. In particolare si può oggi affermare che la lavorazione della selce è stata praticata in modo rapido e sommario, appoggiando il blocchetto litico su un’incudine e percuotendolo violentemente. Si sono prodotte così da un lato piccole schegge, dall’altro molti residui dello sfruttamento della materia prima (nuclei). Questi ultimi del tutto analoghi ai reperti di scavo, rientrano secondo gli schemi classici tra gli strumenti e sono tipologicamente riferibili ai denticolati carenati. La sperimentazione ha dimostrato inoltre che l’elemento funzionalmente attivo dell’industria in selce di Isernia La Pineta è rappresentato dalle schegge; qualche denticolato, alcuni “choppers”, grandi ciottoli di calcare sommariamente lavorati e “rabots” con ampia fronte semicircolare. Elevato è il numero di manufatti di difficile classificazione. Il materiale litico utilizzato per la scheggiatura si rinviene ancora oggi in tutta l'area della Pineta; è quindi probabile che l'uomo preistorico trovasse nelle vicinanze dell'accampamento la materia prima da utilizzare per la fabbricazione degli strumenti. In base alle caratteristiche del cortice presente sulla faccia dorsale di alcuni dei manufatti raccolti, è possibile dedurre che il materiale litico utilizzato era costituito da ciottoli fluviali di calcare e di selce, questi ultimi di dimensioni ridotte. Talvolta è anche testimoniato l'utilizzo di frammenti naturali di selce.


CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE

Gli strumenti sono prevalentemente ottenuti con un ritocco sopraelevato sommario. Gli stacchi possono essere isolati (incavi) o in successione, determinando così un bordo nettamente denticolato. Quasi mai il ritocco sopraelevato è di tipo scaliforme, infatti esso è stato ottenuto con stacchi singoli e profondi, raramente ripresi da stacchi più minuti. Raro il ritocco semplice, eccezionale la presenza degli altri tipi di ritocco. Spesso il ritocco concorre a modificare in modo netto la struttura originaria della scheggia, tanto da rendere impossibile l'orientazione secondo i criteri classici. Nell'ambito dei manufatti ritoccati sono i denticolati di gran lunga i più frequenti, con una percentuale superiore al 90%.
GRATTATOISono rari, corti, per lo più carenti e tendenti talvolta alla forma subcircolare. Il fronte, nella maggioranza dei casi, è a muso, in un caso ottenuto anche con stacchi lamellari.

BECCHISono poco frequenti e per lo più di difficile distinzione dalle punte denticolate, dagli incavi e dai denticolati a stacchi sommari adiacenti. Sembrano delle varianti del denticolato più che uno strumento a sè stante ben caratterizzato.

RASCHIATOISono rari, ottenuti anche con ritocco semplice. Sono per lo più convessi laterali. Presentano uno spessore in media inferiore a quello degli strumenti denticolati.

DENTICOLATINell'ambito di questo gruppo rientra la maggior parte degli strumenti raccolti. La grande varietà di tipi non sembra possa essere analizzata con le classificazioni già note in letteratura. In questa prima fase di analisi essi sono stati ragguppati secondo modalità che dovranno essere ulteriormente confermate dal proseguimento degli studi.

INCAVI

RASCHIATOI DENTICOLATI UNILATERALI

RASCHIATOI DENTICOLATI BILATERALI

PUNTE DENTICOLATE

DENTICOLATI A FACCIA VENTRALE DIEDRA

NUCLEII più frequenti sono quelli ad un piano di distacco e a stacchi subparalleli. Frequenti sono pure gli esemplari a piani non orientabili. Alcuni esemplari rientrano nel gruppo dei piramidali. In alcuni casi, soprattutto quando presentano dimensioni ridotte, è difficile una loro distinzione dai denticolati

I manufatti litici ed i resti di fauna, anche raggruppati in forti concentrazioni, giacciono su quattro distinte archeosuperfici. Particolarmente ricco è il suolo indicato con la sigla 3a. Esplorato fin dal 1979 su un’area di circa 130 mq, può essere suddiviso in più parti in relazione alla tipologia e alla consistenza dei
reperti che lo compongono. Sono stati rinvenuti soprattutto resti di bisonti, rinoceronti ed elefante; i segmenti ossei non sono presenti in modo coerente, così ad esempio il numero dei crani è molto elevato in contrapposizione alle vertebre e alle costole che sono invece poco rappresentate. Le ossa si caratterizzano per numerose fratture intenzionali riconducibili all’attività dell’uomo e si presentano spesso con le stesse modalità sui segmenti analoghi della stessa specie. Tutto ciò è certamente riconducibile alle tecniche di sfruttamento delle carcasse degli animali cacciati, comprendente anche il recupero del midollo a scopo alimentare. I quattro suoli d’abitato rappresentano il prodotto della frequentazione umana del sito de La Pineta di Isernia. Essi se da un lato sono in grado di testimoniare delle attività svolte dall’uomo preistorico, dall’altro offrono una ampia documentazione per la ricostruzione dell’ambiente di quel tempo e suggeriscono ipotesi sulla capacità dell’uomo di integrarsi con esso. La scelta del luogo dove accamparsi, la raccolta della materia prima da scheggiare, la produzione di strumenti litici, l’attività di caccia e di raccolta, il trasporto al campo di parte delle carcasse degli animali predati, le tecniche di fratturazione delle ossa per l’estrazione del midollo, se da un lato, assieme alle informazioni più propriamente sedimentologiche, paleontologiche e palinologiche, offrono un quadro sufficientemente chiaro di un ambiente di 700.000 anni fa, dall’altro inducono riflessioni sulla enorme capacità dell’uomo di adattarsi e sfruttare l’ambiente già in una fase molto antica della nostra storia.

tristezza

Non risponde...uffa, ma perchè?! oddio che periodo del cavolo!!!

If you could see these tears I'm crying Touch these hands that can't stop shaking Hear my heart that's barely beating You will see a different man ...

She said, "what good is tomorrow without a guarantee?" She can lick her lips and smile And make you wannabelieve That the consequences of your actions really are just a game That your life is just a chain reaction taking you day by day She says nothing's forever in this crazy world...

ho studiato tutto il giorno, ma la mia testa era da un'altra parte...quindi chi sa quanto mi ricorderò domani!!! povera me...va bhè e come disse rossella hoara: DOMANI E' UN'ALTRO GIORNO... e meno male!!!

venerdì, settembre 16, 2005

ciao a tutti!


Ovviamente scrivo di rosa...bhè sono riuscita nella mia imbranatggine ha fare un blog, ancora non ci credo!!! sono qua in fribillazione ho mandato una e-mail a riccioli d'oro, ma non ha risposto ancora...speriamo che lo faccia...quanto mi piaceva quel ragazzo!!! poi ho per la mente mille pensieri, uffa uffa uffa!!! lui è sempre presente, è un incubo, oddio avrei voglia di battere la testa contro un muro! forse lo dimenticherei una volta per tutte...ma se non ci sono riuscita negli ultimi 4 anni dubito...va bhè cambiamo argomenti , qualcosa di più allegro come le vacanze con le mie amiche, quanto mi sono divertita, voglio andare al samdays, voglio andare al samdays!!! sto sclerando....studio troppo... ormai non c'è più speranza... comunque un'ultima cosa ragazze vi voglio bene!!!

giovedì, settembre 15, 2005

imbranata

Sono qui da mezza ora e non so cosa sto facendo e se quello che faccio va bene...perchè non ci capisco niente?!

Ora Esatta

About me

  • I'm marty
  • From sesto fiorentino, firenze, Italy
  • che dire di me?! sono una sognatrice, perchè secondo me i ricordi come i sogni sono il motore che ti fa andare avanti...vivo sempre con la testa fra le nuvole, sono una persona testarda che sa quello che vuole, e pur di ottenerlo fa mille sacrifici, credo nelle persone e non so se questo è giusto o sbagliato, credo nell'amore vero so che esiste perchè già una volta l'ho provato ed è l'esperienza più bella che un individuo può provare, perchè anche quando finisce i ricordi che ti rimangono non hannno prezzo...questa sono io co i miei mille difetti, e incicurezze ma non mi cambierei con nessun altro al mondo...
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